19 novembre 2019

Canottieri Guzzi, 90 anni di storia. Rossella Scola: “Ci attende ancora un lungo cammino”

di Claudio Bottagisi
“A Mandello, Canottieri Moto Guzzi lo siamo stati un po’ tutti, chi come atleta chi come sostenitore chi semplicemente come tifoso. Lo siamo stati un po’ tutti perché il cammino della Canottieri è intimamente legato alla storia dei mandellesi e di una tra le aziende più amate al mondo. Nasciamo 90 anni fa come dopolavoro aziendale, importante momento di aggregazione giovanile, ma conoscere la storia di questa società vuol dire leggerla nei sacrifici e nelle rinunce di ogni giorno di coloro i quali l’hanno vissuta, la vivono e l’hanno resa grande e gloriosa”.
Rossella Scola, da marzo di quest’anno presidente della Canottieri Moto Guzzi, sintetizza con poche ma efficaci parole il senso di un compleanno significativo: appunto i 90 anni della società remiera mandellese.
E nella pubblicazione data alle stampe per l’occasione dice grazie agli atleti di ieri di oggi, agli allenatori e a chi ha deciso di esserci con il proprio impegno, “fondamentale per continuare a credere nel grande valore di questa nostra società e per mettere radici sempre più profonde”.
Novant’anni di storia, dunque. A iniziare da quell’8 luglio 1929 e da una piccola regata zonale disputata nelle acque antistanti l’Isola Comacina con la prima apparizione di una barca targata “Gruppo sportivo Moto Guzzi”. Cominciò da lì il lungo viaggio di un marchio destinato a divenire negli anni uno dei simboli consolidati dello sport italiano.
Arrivarono le Olimpiadi Londra del ’48 e l’oro del “quattro senza” di Giuseppe Moioli, Elio Morille, Giovanni Invernizzi e Franco Faggi. Poi i Giochi di Melbourne del ’56 e l’altro alloro olimpico del “quattro con” di Franco Trincavelli, Angelo Vanzin, Romano Sgheiz, Alberto Winkler e Ivo Stefanoni, altro “gioiello” costruito dalle sapienti mani dell’allenatore Angelo Alippi, il “papà dei campioni”.
Arrivarono anche le Olimpiadi di Roma del 1960 e il bronzo del “quattro con”, armo di cui facevano parte Franco Trincavelli, Giovanni Zucchi, Fulvio Balatti e Romano Sgheiz, con al timone sempre Ivo Stefanoni.
Rossella Scola con Giuseppe Abbagnale, presidente della Federazione italiana canottaggio.
La società remiera mandellese si trovò negli anni successivi a fronteggiare anche un periodo di transizione, seguito peraltro da una pronta rifondazione e da un nuovo ciclo di vittorie prestigiose, sotto la guida tecnica di Giuseppe Moioli. E a fine anni Ottanta ecco l’oro alle Olimpiadi di Seul di Piero Poli nel “quattro di coppia”.
Negli anni Novanta altri successi, in campo nazionale e internazionale, con il settore Master particolarmente prolifico, capace di vincere tra il 1988 e il 2007 qualcosa come 27 medaglie d’oro ai campionati mondiali.
Il 2000 è l’anno delle Olimpiadi di Sydney e dell’argento di Carlo Mornati, oggi ai vertici del Coni, con Carlo Gaddi in finale con il “4 senza” pesi leggeri.
Il nuovo millennio è per la Canottieri Guzzi nel segno dell’attività giovanile, con risultati importanti anche in campo femminile e con una serie di allori che hanno rinverdito i fasti della società.
Si è arrivati così ai giorni nostri. “Ma il cammino della nostra Canottieri è ancora lungo - afferma Rossella Scola - e tante ci auguriamo possano essere le pagine ancora da scrivere, perché Mandello e la Guzzi possono continuare a brillare. Noi ci crediamo, perciò vogliamo proseguire lungo la strada intrapresa”.


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