27 novembre 2019

Pio Zucchi, una targa e il “grazie” di Somana e della sua cantoria

Il maestro, 80 anni in dicembre, ha lasciato la direzione del coro da lui assunta nei primi anni Sessanta
Pio Zucchi, alla guida della cantoria di Somana fin dai primi anni Sessanta.
(C.Bott.) Ha amato e continua ad amare la musica. Ora, alla soglia degli 80 anni (li compirà a fine dicembre), ha deciso di lasciare la direzione della schola cantorum di Somana, da sempre la “sua” cantoria. Lui è Pio Zucchi, una vita contrassegnata dal bel canto e dall’armonia che scaturisce dall’insieme delle note musicali e di belle voci.
Domenica 24 novembre l’intera comunità parrocchiale della frazione mandellese si è stretta idealmente attorno a quel maestro che per oltre cinquant’anni ha guidato un coro che non ha mai mancato di accompagnare appunto con il canto le più significative liturgie.
Somana e la sua gente, del resto, sanno per tradizione che il canto - anzi, come detto il bel canto - dà ancora più solennità a ogni rito religioso e in particolare alle celebrazioni eucaristiche. Il canto, insomma, è preghiera. E lui, Pio Zucchi, di quel concetto si è sempre fatto fedele quanto instancabile interprete.
Il maestro Pio Zucchi con i suoi cantori.
Così non sono state rare le occasioni in cui, chiamati a celebrare a Somana in occasione di una particolare ricorrenza, sacerdoti e prelati hanno elogiato pubblicamente la cantoria della parrocchia di Sant’Abbondio.
Pio Zucchi ha studiato musica in Seminario a Como nella scuola diretta dal maestro Luigi Picchi tra la fine degli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta, per poi dedicarsi alla cantoria di Somana a partire dal 1963.
Pio Zucchi domenica scorsa a Somana con don Giuliano Zanotta.
Domenica scorsa, come detto, la festa in suo onore, con il parroco della comunità pastorale di Mandello, don Giuliano Zanotta, che durante la messa celebrata nella ricorrenza di Cristo Re ha consegnato al maestro Zucchi, a nome anche dei suoi fedelissimi cantori e di tutti i parrocchiani, una targa in segno di ringraziamento per l’attività da lui svolta e il servizio costantemente assicurato alla liturgia.
A “raccontare” la partecipazione a quel momento gioioso, più delle parole, è stata la commozione di Pio Zucchi e di tutti i presenti. Per un “grazie” che è andato ben oltre qualsiasi formalità.

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