07 novembre 2022

Mandello Lario. Casa Comune “interroga”: “Perché gli uffici comunali sono ancora chiusi?”

Il gruppo consiliare di minoranza scrive: “Per entrare è tuttora necessario suonare, annunciarsi e confermare di avere un appuntamento. La percezione è quella di strutture arroccate in se stesse, timorose di contagi, poco propense all’accoglienza”

Il municipio di Mandello Lario.



“Negli ultimi anni, causa l’emergenza sanitaria da Covid-19, abbiamo assistito nei luoghi dove si svolgono le varie attività economiche e sociali all’adozione di misure finalizzate a contenere e limitare la diffusione del virus (green pass, mascherine, distanze minime, limiti agli accessi o alle capienze degli spazi interni, norme igieniche, sospensione di servizi). Il Comune di Mandello Lario, nell’adempiere alle norme che nel tempo hanno regolamentato l’accesso ai luoghi pubblici, aveva mantenuto chiuse le porte degli edifici pubblici, limitando l’accesso ai servizi comunali a chi ne aveva effettivamente necessità mediante l’obbligo di un appuntamento con le varie strutture. Dopo essersi annunciati, all’ingresso delle strutture veniva eseguito un controllo automatizzato con l’ausilio di un totem che verificava il green pass e la temperatura della persona, provvedendo inoltre a una sua sanificazione”.
Inizia così l’interrogazione che “Casa Comune per Mandello democratica” ha presentato al sindaco e che verrà discussa nella prossima seduta di consiglio comunale, mercoledì 16 novembre.
"Ufficialmente dal 1° aprile 2022, dopo due anni, l’Italia diceva addio allo stato di emergenza Covid - così si legge nel testo predisposto dal gruppo consiliare di minoranza - Il Governo, con decreto, aveva previsto un percorso graduale per tornare all’ordinaria normalità tramite un graduale allentamento di misure e regole. In particolare appunto dal 1° aprile non era più necessario presentare il green pass per accedere agli uffici pubblici, facendo venir meno la necessità di presidiare l’accesso dei privati ai vari edifici comunali".
“Nel seguito - continua l’interrogazione - si è assistito a un progressivo ritorno alla normalità del vivere quotidiano in tutti i settori. Nonostante questo indirizzo generale, l’Amministrazione ha mantenuto chiuse le porte del municipio e degli altri edifici presso i quali avviene l’erogazione di servizi. Per entrare è necessario tuttora suonare, annunciarsi e confermare di avere un appuntamento. La percezione per il cittadino è quella di strutture arroccate in se stesse, timorose di contagi, poco propense all’accoglienza e lontane da uno spirito di pubblico servizio”.
Poi le domande al primo cittadino: “Siccome riteniamo che non sia così e che questa sensazione presso i cittadini sia deleteria e assolutamente da evitare, interroghiamo il sindaco chiedendo se esistono specifiche norme sanitarie che ad oggi non permettono di aprire il Comune al pubblico accesso, se questa sia invece una prassi adottata per regolamentare gli accessi e se, diversamente, vi sia una previsione per un ritorno completo alla prassi precedente”.

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