01 aprile 2023

L’autonomia differenziata e le disuguaglianze, raccolta di firme per bloccare il progetto

 
Riceviamo e pubblichiamo:

La “secessione dei ricchi” non è uno slogan polemico, ma l’esatta definizione dei processi economici che sottendono al progetto di autonomia differenziata (cosiddetta proposta Calderoli). Per bloccarlo occorre cambiare buona parte del Titolo V della Costituzione: per questo invitiamo a sottoscrivere la proposta di legge di iniziativa popolare.
In provincia di Lecco le associazioni Anpi, Arci, FLC-Cgil, “Renzo e Lucio” LGBT+ diritti, Udi e Uil Scuola aderiscono alla campagna indetta dal Coordinamento per la democrazia costituzionale per la raccolta di firme a sostegno di una proposta di legge costituzionale volta alla modifica dell’articolo 116, comma 3, e dell’articolo 117, commi 1, 2 e 3 della Costituzione.
La crisi sanitaria, economica e sociale derivante dalla pandemia ha posto in evidenza le intollerabili disuguaglianze, accresciute progressivamente nel tempo e aggravate dalla crisi conseguente alla guerra in Ucraina, nel godimento di diritti fondamentali quali la salute, l’istruzione, la mobilità, il lavoro.
Si è segnalata da più parti la necessità di rafforzare il ruolo dello Stato a tutela dell’uguaglianza e dei diritti, con la formulazione e implementazione di politiche pubbliche forti finalizzate a ridurre i divari territoriali e consolidare l’unità del Paese.
L’urgenza di un’iniziativa così indirizzata è sottolineata dalla necessità di attuare il Piano nazionale di ripresa e resilienza secondo le indicazioni e i tempi dati dall’Europa. Mentre una pericolosa spinta in senso contrario si ricava dalle persistenti richieste di autonomia differenziata avanzate da alcune Regioni senza tener conto delle esigenze di un’Italia unita e solidale. Spinta che potrebbe concretizzarsi con il Governo Meloni, il cui programma prevede l’autonomia differenziata, affidata per l’attuazione al ministro leghista Calderoli.
La scelta di lanciare una raccolta di firme a sostegno della proposta si giustifica per il fatto che una recente modifica del Regolamento del Senato della Repubblica assicura che una proposta di legge di iniziativa popolare, sostenuta da almeno 50.000 firme come la Costituzione prevede, giunga alla discussione in aula.
Per la raccolta sono concessi 6 mesi, cioè entro la fine di aprile 2023. Ciò consente di aprire nelle forze politiche e nell’opinione pubblica una discussione sull’autonomia differenziata, fino a oggi conculcata in trattative per nulla trasparenti tra il governo e singole regioni, senza il coinvolgimento del Parlamento.
Il Coordinamento per la democrazia costituzionale organizza la raccolta di firme a sostegno della proposta di legge con due modalità:
• firma online attraverso una piattaforma che consentirà la firma attraverso lo Spid direttamente al link https://raccoltafirme.cloud/app/user.html?codice=CDC)
• firma nelle modalità tradizionali su moduli cartacei o presso il Comune di residenza o presso i banchetti che verranno pubblicizzati a mezzo stampa e sui social.
E’ un impegno difficile ma assolutamente possibile, se riusciremo a mobilitare l’interesse delle tante persone che hanno cura della unità della nazione e della lotta alle diseguaglianze.
Roberto Citterio, referente lecchese per il Coordinamento per la democrazia costituzionale

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