27 febbraio 2020

L’addio di Lierna e delle “sue” penne nere a Paolino Pensa

Aveva 78 anni e un forte legame con il Gruppo alpini, di cui era stato consigliere per tre mandati consecutivi
Un sorridente primo piano di Paolino Pensa.
(C.Bott.) La vigilia della tradizionale festa all’Alpe di Lierna una telefonata al suo capogruppo Corrado Pensa: “Non sto bene e quest’anno non potrò essere con voi”. Era lo scorso fine agosto e da quel giorno per Paolino Pensa il suo è stato un cammino tutto in salita. Nei giorni scorsi, purtroppo, il decesso all’età di 78 anni e nel pomeriggio di martedì l’ultimo saluto dei suoi familiari, degli amici e delle penne nere.
Già, gli alpini. Da sempre legato a filo doppio alla “penna”, non mancava di partecipare a ogni iniziativa del gruppo liernese dell’Ana, a partire proprio da quel ritrovo estivo all’Alpe e dalla festa organizzata in luglio all’ex seminario clarettiano.
Residente in paese in via Manzoni, Pensa aveva lavorato in un’officina meccanica di Lierna e una volta raggiunto il traguardo della pensione era rimasto attivo, com’era del resto nel suo stile e nella sua mentalità, affiancando il figlio Cesare, elettricista di professione.
Poi c’erano gli alpini, come detto, con i quali era piacevole non soltanto trascorrere tanti momenti sereni e spensierati ma anche lavorare. E il suo attaccamento alla “penna” Paolino lo dimostrava impegnandosi in prima persona nel consiglio direttivo dell’associazione, di cui è stato consigliere per tre mandati consecutivi: quello attuale, rinnovato a fine 2019 con la riconferma a capogruppo di Corrado Pensa, e i due precedenti, il primo dei quali con Natale Panizza alla guida del sodalizio.
Oltre alla moglie Virginia e al già ricordato figlio Cesare, Paolino Pensa lascia un’altra figlia, Sara, e cinque tra fratelli e sorelle: Pietro, Tarcisio, padre Alberto (80 anni compiuti da pochi giorni, da quasi cinque decenni missionario in Thailandia), Francesco e suor Claudia, della congregazione delle Adoratrici del Santissimo Sacramento di Rivolta d’Adda.
Da sinistra Natale Panizza, il parroco don Marco Malugani e Paolino Pensa.

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